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da:
Leonardo Pelo   (inviato il, 31-mar-01 13.04.52 )
Soggetto: e-book, qualche riflessione
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Messaggio:

E' la prima volta che partecipo a un e-forum e sono emozionato..
MI scuso per la lunghezza del messaggio, ma le cose da dire sono tante.

Prima di tutto una precisazione: è vero che il software per creare un ebook è alquanto accessibile, meno, molto meno (sopra i 101.000.000 di lire, a seconda del contratto)il software di di crittazione, ovvero l'unico modo di tutelare i diritti d'autore e dunque anche i guadagni della casa editrice, eliminando la possibilità di copiare in maniera free il file.

Questo fa capire perché alla fine, malgrado molte piccole case editrici si fossero buttate sia sull'ebook che sul libro on demand, all'inizio del 2000, alla fine siano rimaste con un pugno di mosche in mano per lasciare il campo a chi può investire in mezzi e soprattutto in promozione, che nella mare della rete diventa fondamentale.
Facciamo due conti, software per creare ebook + software per tutela guadagni + campagna di email marketing e viral marketing (ho scelto strategie di promozione a basso costo veramente a basso costo e totalmente attuabili dalla rete) il totale per bene che mi va è di lire 50.000.000.
Nulla per Mondadori, cifra critica per la Shake o la Pequod.

COsì il potere rimane a chi già prima lo aveva, e che nessun interesse ha ad abbassare i suoi guadagni, quindi il plus valore (hasta la victoria ;-))sul lavoro dell'autore rimmarrà notevole.

Aggiugno qualcosa sulla questione della distribuzione dell'ebook, già l'ebook necessita anche lui di una distribuzione.
E le condizioni sono abbastanza infami chi concede l'uso dei server di crittazione (Microsft e Adobe) esigono percentuali su ogni libro scaricato in qualsiasi parte del mondo, per tacere delle percentuali dei negozi, e sui metodi di pagamento (la somma in ogni caso sarà inferiore all'attuale 60-70%), insomma il meccanismo della distribuzione è solido.
E l'autore avrà più interesse a prendere una piccola percentuale da Mondadori che una grande percentuale dalla Pequod di turno.
Già perché anche se connettersi online è facile, non è facile, se non investi in visibilità, essere trovati.
Mi spiego meglio il fatto che il libro Pequod sia reperibile come uno Mondadori, basta modificare l'url nella mia toolbar, non conta se io non so che Pequod esiste.
La fede nei motori di ricerca è bene abbandonarla da subito (attualmente i vari excite, altavista, google portano solo il 5% dei visitatori di un sito a quel sito).

Autoprodursi può essere solo un primo passo, ma NON basta un autore, NON basta un libro: bisogna aggregarsi affiancarsi a chi questa battaglia cerca di portarla avanti.
Insomma in rete partendo con nomi di rilievo e piccole ma relativamene note organizzazioni si può pensare di resistere, sopratutto se a ciò si dà un connotato etico politico, insomma creare una associazione in grado di incidere più di un libero battitore...

Forse, però se Microsoft- > Bill Gates ha deciso di buttarsi in questo campo e in Italia Mondadori- > Berlusconi, vuol dire che non temono per i propri privilegi e si sa, quando ci sono i soldi, purtroppo, è raro che sbaglino.

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