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Bi-Sex più uno

di CARMEN COVITO


Vieni con me. Sono l'uomo dei sogni di ogni donna e sono tuo, il tuo principe azzurro per i momenti di relax. Puoi chiamarmi Azzurro senz'altro, fa più casual e si intona benissimo al mio colore d'occhi, sai, quel blu così particolare che la pelle abbronzata rischiara, sprigionandone trasparenze di ghiaccio affascinanti. Ma non sarò mai freddo, con te. Gli unici brividi che ti farò provare scintilleranno in te dal contatto casuale - così sapientemente casuale - delle mie dita forse distratte, e forse no, su una parte innocente del tuo corpo, una spalla, l'orecchio, la nuca, la radice della tua schiena nuda o, indifferentemente, il dorso della mano. Questo, la prima volta. Poi, quando mi toglierò gli occhiali per baciarti... Oh sì, sono un po' miope, quel pochissimo che basta a darmi un certo tono da studioso e a convincere te, già a prima vista, che questa bronzea statua di muscoli splendenti non è vuota. So che una donna, oggi, non si accontenta della superficie. E io avrò il coraggio di lasciarti entrare nelle profondità dei miei pensieri, per te tirerò fuori l'anima, o le budella se mi preferisci più realista. Sarò sentimentale e carezzevole. Ma all'occorrenza troverai due larghe spalle su cui appoggiarti, un carattere saldo come i miei bicipiti ammirevoli. Sono alto un metro e ottanta, faccio sport e non ne parlo molto. Ho il ventre piatto, le natiche sode: la curva del mio dorso ti farà da sella docile se vorrai spogliarmi e cavalcare. Poi, imbizzarrito per gioco, ti ribalterò che ridi e gridi di finto orrore e spingi via con tutte e due le mani la mia fronte che prende posizione sul morbido cuscino del tuo pube, e intanto mi trattieni annodando le dita ai miei capelli, guidandomi. Sarò abile. Impazzirò molto a lungo. Ci stai?



Secondo livello: per Lui

Ciao! Mi chiamo Donna, sono la ragazza dei tuoi sogni. Vedi che tette? Roba stratosferica, micino mio, roba autentica, niente silicone, e questa quinta misura è tutta per te, per lo stallone preferito di Miss Strafiga, dài, dacci dentro subito, sono qui che ti aspetto... Oh no, la prego, non lo faccia, sono solo una ragazzina, non l'ho mai fatto con nessuno, e anche se lei è così deciso e attraente, no, no, non potrei, non qui così... La lingerie che preferisco è frusciante e costosa, vado matta per i pizzi e i laccetti e per la seta che scivola sulla pelle calda... Sono una professoressa di matematica, indosso solo una goccia di profumo e tacchi a spillo, cattivone, hai imparato la lezione? Stupidaggini, oh, quante stupidaggini! Sono la tua zietta, ora ti metto a letto e, mentre comincio a togliermi le mutandine, ti racconto la fiaba di Cappuccetto Azzurro... Azzurro, amore mio, aiuto! dove sei? vieni a portarmi via! Sono una segretaria molto efficiente, sono una porca, sono una signora perbene, sono la tua puttana, sono una suora, basta, ma che volete da me? io non ne posso più, io sono io e voglio Azzurro, voglio Azzurro, voglio Azzurro...



Universal Giochi, messaggio interno: da Roberto Piras a Magda Colombo.

Brutta cretina, che mi hai combinato? Fino a cinque minuti fa Donna funzionava benissimo, e adesso si è messa a dare i numeri, dice cose che non stanno né in cielo né in terra, chiede perfino aiuto al tuo principe Azzurro del cavolo... Rettifico: cretino io, che ho permesso a una programmatrice incompetente di ficcare il naso nella MIA parte del progetto. Vieni immediatamente qui e, qualunque cosa tu abbia messo nel mio computer, toglila!

Robbie The Sardman



Universal Giochi, messaggio interno: da Magda Colombo a Roberto Piras.

Sei scemo? Io nel tuo computer non ho messo proprio niente. Se il mio Azzurro funziona e la tua Donna no, vorrà dire che il programmatore incompetente sei tu. E sei anche scorretto. Il semplice fatto di esserci visti a cena un paio di volte non ti autorizza a insultare una collega pari grado.

Maga Magdò



Universal Giochi, messaggio interno: da Roberto Piras a Magda Colombo.

D'accordo, d'accordo, ritiro il "brutta cretina". Sei bellissima. Ma, per favore, Magda, guarda che qui se questo "Bi-Sex" dell'accidente non è pronto per la riunione di dopodomani ci licenziano tutti e due, perciò che ne diresti di venire un momento nel mio ufficio a dare un'occhiata? Donna è sul serio incasinata, e, ok, magari tu sei più brava di me a capire dove ho sbagliato.

Robbie The Sardman

P.S. - Quello che è successo l'altra sera tu lo chiami "vedersi a cena"?



Universal Giochi, messaggio interno: da Magda Colombo a Roberto Piras.

Però! Non sospettavo che tu fossi il campione mondiale di calata di braghe. O meglio, avrei dovuto sospettarlo dalla velocità con cui ti sei calato i pantaloni l'altra sera. Accetto le scuse: hai ragione, invece di litigare per posta elettronica interna è meglio che sistemiamo il lavoro al più presto. Finisco qui e vengo da te.

Maga Magdò

P.S. Hai ragione anche sulla "cena" dell'altra sera. Credo che il termine tecnico sia "petting pesante".

PP.SS. Ehi! Ho una mezza idea su quale può essere il problema di Donna. Devi averle dato troppi parametri. Tipico di voi maschi: non sapete che cosa volete, e noi poverette ci dobbiamo mettere addosso una quantità di modelli femminili tra cui farvi scegliere. Si capisce che, poi, una va in confusione e si attacca al primo uomo sensato e civile che le capita a tiro. Arrivo subito.



Strettamente riservato alla direzione della Universal Giochi Ltd.
Oggetto: analisi psico-relazionale della compatibilità di programmatori maschi e femmine nella costruzione di un videogioco per coppie di adulti.

Ieri martedì 25 maggio 1999 si sono felicemente concluse le mie osservazioni sui due soggetti coinvolti nell'esperimento "Bi-Sex". Faccio rispettosamente notare che avrei diritto a una gratifica in quanto dette osservazioni si sono protratte ben oltre l'orario d'ufficio. Quale ispettore prossimo alla pensione, mi sento inoltre in dovere di ripetere che l'idea di far lavorare due bravi programmatori a un progetto fasullo con il solo scopo di verificare la loro produttività è particolarmente stupida; mi è giunta voce che il collega Gerace, ideatore di questo incredibile spreco, sostiene di poter ripianare le perdite mettendo realmente in produzione il videogioco "Bi-Sex", eventualità sulla quale mi permetto di esprimere il più energico dissenso: dalle ultime ricerche di mercato emerge infatti che nessuna coppia media comprerebbe un videogioco in cui lui e lei possono interagire con, rispettivamente, la donna e l'uomo ideali. Entrambi, l'uomo e la donna reali intendo dire, si sentirebbero gelosi e umiliati, condizione che la mia modesta persona ha avuto modo di esplorare in ahimè lontane esperienze con alcune signore piuttosto vivaci: non attizza per niente. A meno che la nostra rispettabile azienda non voglia farsi trascinare dalla stupidità del giovane Gerace nella fascia di mercato sadomaso, ipotesi alla quale mi rifiuto di pensare: è poco redditizia. Comunque, i due soggetti Piras e Colombo si sono incontrati alle ore 15 nell'ufficio di Piras e hanno lavorato d'amore e d'accordo al perfezionamento della parte femminile di quell'inutile videogioco. A quanto ho capito, la cosiddetta "Donna" aveva contratto un virus che la Colombo denominava "autocoscienza"; virus che, per citare Piras, "l'aveva fatta innamorare come una scema di", chiedo scusa, "quel coglione di Azzurro". Il problema è stato risolto in quarantacinque minuti circa. Poi i due programmatori, che come al solito ignoravano di essere sotto costante osservazione, hanno festeggiato molto vivacemente e in maniera, oso dire, emozionante, fino alle 23 e 50, ora in cui si sono addormentati esausti sul pavimento, e io pure nello sgabuzzino di osservazione. Al mio risveglio ho provveduto a una sollecita ripulitura dello sgabuzzino dagli inevitabili fluidi organici che l'osservazione mi aveva costretto a spandere, ma non ho potuto fare niente per i pantaloni del mio completo grigio quasi nuovo, cosa per cui mi chiedo se non avrei diritto a un rimborso delle spese per la lavanderia. Allego intanto le registrazioni audio e video, dalle quali si può dedurre che le relazioni sessuali tra programmatori non pregiudicano l'efficienza del loro lavoro ma soltanto, al limite, la resistenza fisica degli ispettori anziani. Per fugare ogni dubbio e spinto unicamente dalla mia totale dedizione agli interessi dell'azienda, mi dichiaro fin d'ora disponibile a ripetere l'esperimento con una seconda coppia di programmatori (se possibile, lei la vorrei bionda).

Gian Antonio Manin, Ispettore di produzione



Racconto pubblicato su "Amica" n°40, 2 ottobre 1998

Incluso nell'e-book "Racconti dal Web" (2001)

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